Realtà Virtuale al cinema: Ready Player One

Ciao a tutti!

Oggi vi vorrei parlare della Realtà Virtuale – argomento solitamente trattato da Mara – che si discosta dal mio ambito usuale su questo blog. Il motivo risiede del fatto che abbia visto un film sull’argomento e questo abbia catturato la mia attenzione a tal punto che mi piacerebbe raccontarvi qualcosina al riguardo (tranquilli, non ci sono spoiler). Sto per parlare dell’ultimo film del grande Steven Spielberg, intitolato Ready Player One.

L’articolo non vuole assolutamente essere una recensione, non ne ho le competenze, bensì racconterà il modo in cui la realtà virtuale entra e fa parte del film.

Il film è ambientato nel futuro, un 2045 oscuro in cui inquinamento e sovraffollamento hanno rovinato la Terra, lasciando gli uomini in uno stato di povertà in cui il reale non promette niente se non illusione e miseria. L’unico modo che la gente ha di evadere da questa triste situazione è quella di “rifugiarsi” in OASIS, un mondo virtuale creato dal genio James Halliday, in cui ognuno può accedervi tramite i classici visori e può creare un proprio avatar e vivere un’esistenza virtuale fatta di scelte, compromessi e competizioni che si riflettono nel mondo reale.

Alla morte del creatore del gioco, parte un’epica sfida il cui vincitore ottiene, oltre a un’ingente somma di denaro, il controllo pieno del mondo, diventandone, di fatto, il padrone assoluto.

Come ho anticipato, non racconterò la trama e non farò valutazioni sul film, bensì vorrei focalizzarmi sulla grande possibilità che OASIS offre agli abitanti di questo 2045. Dà la possibilità sostanzialmente a chiunque di creare un proprio alter-ego virtuale con cui provare a emergere. E’ proprio questa, secondo me, la questione centrale. Il mondo virtuale è cosi vasto e frequentato che le sue dinamiche si riflettono anche nel mondo reale, ad esempio la valuta del gioco ottiene valore anche nella realtà e viene usata come moneta di scambio. Quindi lo status di un videogiocatore in OASIS si riflette anche sulla Terra, portando il virtuale a stabilire gerarchie di potere stabili. “Le persone vengono in OASIS per quello che possono fare, ma restano per quello che possono essere” dice Wade Watts, protagonista del film.

Questa è  la promessa della realtà virtuale nel film, ma anche  del 2018. Tanto è vero che disponiamo già di una serie di sistemi che consentono di creare avatar personalizzati, uno su tutti VRchat. La capacità di essere “visti” come qualcun altro potrebbe portare la realtà virtuale ad essere la strada per raggiungere qualunque desiderio e a creare vere connessioni, come l’amicizia che si crea in OASIS tra Parzival (avatar del protagonista) e gli altri co-protagonisti. Ecco, quindi, che il film ci pone, ancora una volta, davanti alla scelta tra “il voler esistere nella realtà o in un universo di fantasia”, per usare le parole dello stesso Spielberg.

Per concludere vi lascio il link per vedere il trailer del film. Non potendo far altro che consigliarvi vivamente la visione della pellicola, vi saluto.

A presto!

Gabriele

 

Fonti:

  • https://www.liberopensiero.eu/2018/03/31/ready-player-one-realta-virtuale/
  • https://www.vrchat.net/
  • http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/-ready-player-one-al-cinema-il-futuro-virtuale-firmato-da-spielberg_3131078-201802a.shtml